DETTAGLI

Periodo:

Febbraio 2021 - Aprile 2021

TUG - Turin Urban Garden

Il nuovo Giardino Urbano di Torino.



1) SCENARIO/CONTESTO DI PARTENZA

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Relazione di Progetto
OMNIA TORINO X ENVISIONING TORINO
CONCORSO DI IDEE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’
In collaborazione con Nexto

Nel frame di “Envisioning Torino - Concorso di idee per lo sviluppo della città” bandito dall’associazione Nexto, Omnia Torino ha deciso di dare il suo concreto contributo candidandosi con il progetto “tug.” nella sezione “Agriturin . La città produttiva” e vincendo il secondo premio!

2) PROGETTO, OBIETTIVI E AZIONI INTRAPRESE

Ma cos’è realmente Tug.?
Tug. si propone come il nuovo Giardino Urbano di Torino, in cui la dimensione agroalimentare incontra quella della ricerca, della tecnologia e della formazione, valorizzando la cultura alimentare e la biodiversità agricola locale in un contesto di economia circolare e promozione territoriale ! Ma l’aspetto fondamentale del progetto è che tug. desidera essere parte del processo di riqualificazione di AgriTurin, un’area abbandonata nei pressi della palazzina di Caccia di Stupinigi.
Anche attraverso questi progetti Omnia Torino desidera contribuire al raggiungimento dei target ambientali europei e sviluppare il territorio metropolitano attraverso il binomio agroalimentare e tecnologico, inserendosi nelle strategie del GreenDeal e della Farm to Fork.
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3) RISULTATI OTTENUTI

Il progetto tug. si articolerà attorno ad un monolite a doppia campata, che collegherà i fabbricati esistenti nei lotti coinvolti dal processo di riqualificazione di AgriTurin.
La manica aggiunta materializzerà un fronte urbano inedito, idealmente in continuità con la cortina edificata che, pochi metri più a sud, accompagna il visitatore verso la Palazzina. A differenza di questa, però, l’edificio non lambirà il sedime stradale, preservando le superfici permeabili che segnano il bordo di Viale Torino. Lo spazio non costruito, centrale nella definizione del progetto, acquisirà una valenza distributiva, commerciale, ristorativa, pedagogica, ristorativa, produttiva. Centrale, dunque, sarà la ridefinizione della mobilità e del sistema di accesso al sito: il tratto di Via Bernardo che segna il confine tra i lotti verrà preservato solo nel segmento che consentirà l’accesso al centro logistico e ai parcheggi, preservando l’immagine del complesso dal fronte strada.

L’edificio ex Fiat Allis verrà riconvertito in spazio polifunzionale e flessibile (p. terra) e centro ricerca (p. primo). Il fabbricato affaccerà su due delle nuove corti che articoleranno il sistema dello spazio pubblico: la corte del cibo, perimetrata dal ristorante e dalla cucina (nel piccolo edificio svuotato al piano terra); la corte pedagogica, dove si incontreranno il mondo della ricerca e il polo della didattica. Si ipotizza, inoltre, che questa corte e i locali al piano terra possano fungere, all’occorrenza, come polo fieristico.

La manica edificata si elide parzialmente in corrispondenza dell’ingresso: il boulevard centrale verrà preservato integralmente, come tutte le superfici naturali esistenti. Il nuovo viale alberato distribuirà le funzioni, ponendo in comunicazione l’ala nord con la corte del mercato. Qui sarà consentita la vendita diretta di una parte dei prodotti alimentari tipici coltivati e trasformati in loco (gli stessi che sarà possibile degustare nella corte del cibo), all’aperto o al riparo del nuovo porticato. La corte ospiterà allevatori e coltivatori locali, e sarà posta in comunicazione diretta con il food retail al piano terra della nuova manica.

Questa serra super-tecnologica ospiterà infine gli spazi per la coltivazione verticale indoor ad acquaponica, un sistema simbiotico e totalmente circolare dal punto di vista della gestione idrica: è previsto l’utilizzo di pesci d’acqua dolce, come la trota e lo storione. Mediante un tape continuo, che percorre la serra, ponendola in comunicazione diretta con il nuovo polo logistico, il raccolto (prevalentemente ortaggi a foglia ed erbe aromatiche) verrà convogliato verso il nucleo lavorazione, refrigerazione e packaging, automatizzando ed efficientando il sistema di trasporto. Questa soluzione consentirà inoltre di evitare onerose e poco sostenibili operazioni di scavo.

All’interno della serra, i parametri ambientali verranno costantemente monitorati mediante un sensor network diffuso: la sperimentazione di tecniche e processi agricoli innovativi godrà dunque di una collocazione spaziale privilegiata. L’utilizzo delle tecnologie IoT supporterà l’attività di coltivazione e crescita outdoor, garantendo sia la salubrità di terreno e prodotti che l’efficientamento delle risorse utilizzate; permetterà la collezione di informazioni finalizzate al tracciamento della filiera e alimenterà l’attività del centro di ricerca sull’individuazione delle più efficienti strategie di coltivazione in base alla biodiversità agricola locale.
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4) PROSPETTIVE FUTURE

tug. verrà concepito come un sistema produttivo tendenzialmente chiuso, basato sull’autosufficienza energetica e sul recupero, dunque valorizzazione, degli scarti produttivi organici e delle acque reflue, fitodepurate nell’apposito impianto a nord del complesso. Insieme alle acque piovane, recuperate per mezzo di cisterne, verranno reintrodotte nel sistema per irrigare. Un impianto di compostaggio consentirà poi la trasformazione degli scarti organici provenienti dalle fasi di potatura, pulitura, trasformazione e consumo in compost utile per la concimatura del terreno. Ipotizzabile è infine la trasformazione di parte della frazione organica dei rifiuti solidi urbani e l’utilizzo del letame proveniente da aziende agricole e allevamenti di prossimità.

L’utente in visita avrà in conclusione la possibilità di immergersi in una realtà in cui la natura, quasi incontaminata, e la dimensione high-tech degli spazi indoor costituiranno un sistema complesso, le cui componenti verranno poste in mutuale servizio. L’ospite muoverà i suoi passi in una struttura che vuole contribuire al raggiungimento dei target ambientali europei e, allo stesso tempo, sviluppare il territorio metropolitano attraverso il binomio agroalimentare e tecnologico, inserendosi nelle strategie del Green Deal e della Farm to Fork. La sua esperienza terminerà idealmente nel punto in cui la materia che costituisce la nuova manica si elide nuovamente e definitivamente: un ampio belvedere consentirà di usufruire del paesaggio coltivato che, a sud, si dispiega in collegamento ideale con il Parco Naturale di Stupinigi, nonché della vicina Palazzina di Caccia.

Potete visionare il Masterplan di Nexto con il nostro progetto al sito: https://nex.to.it/